Thursday, April 14, 2011

ITALIA: Cemento dall'amianto dismesso. Cava sperimentale a Varese

Trasformare l'amianto in cemento, è questa la sfida che potrebbe essere accolta dalla Regione Lombardia se darà corso al progetto sperimetale della provincia di Varese. Miliardi di metriquadri di amianto che oggi sono sui tetti delle città, dei capannoni industriali e delle stalle potrebbero essere smatellati e riconvertiti in materiali per la costruzione di edifici, una pratica che comporterebbe un vantaggio sia in terminieconomici che ecologici.

Si aggira infatti intorno ai 120 euro a tonnellata il costo per lo smaltimento tradizionale del pericoloso materiale. Di contro, il prezzo massimo stimato per l'attivazione di un ciclo di riconversione dell'amianto nell'impianto progettato, è di 70 euro. Un risparmio di 140 miliardi di euro per il nostro paese che si sommerebbe alla riduzione del rischio di dispersione di fibre, un problema tuttora irrisolto nella dismissione tradizionale.


Un progetto degli industriali di Varese
Le proposte di abbracciare un progetto di ricerca riguardante un trattamento innovativo che trasforma le lastre di eternit in materia prima da inserire nel calcestruzzo, andando ad integrare il cemento, è nata in seno al Gruppo merceologico “Materiali da Costruzione, Estrattive e Cave” dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, tenutasi lo scorso 11 aprile a Busto Arsizio.

Si tratta di un progetto dalla significativa valenza economica ed ambiantale. La presenza di amianto sul territorio nazionale è a tutt'oggi ancora massiccia, si stimano circa 2,5 miliardi di m2 di coperture in cemento-amianto e circa 300 milioni di m2 in matrice friabile. Problema di enorme portata che richiede soluzioni immediate. L'idea di istallare un impianto di trasformazione dell'amianto nel luogo estrattivo dove è già presente un'attività di preconfezionamento del calcestruzzo, potrebbe rivelarsi una di queste.

“Di norma – ha spiegato Giovanni Rossetti, presidente del gruppo merceologico – nella filiera del calcestruzzo, visti i bassi valori delle materie prime, i costi di trasporto incidono pesantemente. In questa maniera, invece, otterremmo una materia prima a chilometri zero.” Da considerare, inoltre, la possibilità di creare qualche prospettiva occupazionale: per il funzionamento di ciscun impianto occorrono 30 addetti.


La tecnologia in dettaglio
Il progetto di ricerca, supportato dal dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con la società di stoccaggio Zetadi di Ferno, prevede una conversione cristallochimica dell'amianto.

Trattato a temperature maggiori di 900 °C, attraverso l'utilizzo di un forno continuo, l'amianto si trasforma in fasi cristalline innocue, con completa distruzione delle fasi fibrose.

Il prodotto ricristallizzato che si ottiene da questa lavorazione è denominato Kry.As, una sorta di clinker, componente base per la produzione del cemento. Sulla salubrità del prodotto e sul rischio di dispersione prima e durante il processo, i ricercatori garantiscono perché al termine del trattamento termico il materiale è completamente trasformato e innocuo e prima del ciclo è interamenre sigillato.

La tecnologia è già stata testata, ma si tratterebbe di passare da esperimenti su piccola scala alla fase industriale. La cava di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, è il sito proposto per la sperimentazione.

No comments: