L’ ISTAT ha registrato un calo notevole degli investimenti nel settore della produzione del cemento, il rallentamento è stato riscontrato nell’edilizia residenziale, in quella non residenziale e nelle opere pubbliche. Secondo l’Osservatorio Congiunturale delle costruzioni e il Cen¬tro Studi dell’ANCE la crisi dovrebbe con¬tin¬uare anche per il 2011. Il calo di investimenti, nel quadriennio che va dal 2008 al 2011, si stima in 29 miliardi di Euro.
La domanda di cemento in Europa e in Italia ha ovviamente risentito della contrazione del settore delle costruzioni. Per la produzione, come per i consumi, si conferma la forte contrazione “a due cifre” percentuali, diffusa in tutta l’Europa. In Italia, la produzione 2009 ha confermato il trend del 2008 con un calo della produzione su tutto il territorio nazionale.
Il gruppo Matarrese ha attivato la procedura per la costruzione a Trani di uncementificio con una capacità dichiarata di 499 t/giorno: verosimilmente per evitare la soglia di produzione di 500 t/giorno che obbliga alla procedura di rilascio dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), prevista dalla direttiva 2008/1/CE, nota come "direttiva IPPC" (Integrated Pollution Prevention and Control)
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