Il CdA di Italcementi riunitosi ieri ha preso in esame e approvato la relazione trimestrale consolidata di Gruppo al 31 marzo 2011.
Il risultato del trimestre ha registrato un utile netto di 127,6 milioni di euro contro una perdita di 8,6 milioni del primo trimestre 2010. I ricavi, sostenuti da un positivo effetto volume, hanno registrato una crescita mentre sui margini hanno inciso l'aumento dei costi energetici ben oltre le aspettative; peraltro il risultato operativo, anche per effetto di operazioni straordinarie compiute nel periodo, ha registrato un significativo miglioramento (+17,6% a 35,6 milioni). Nel trimestre sono state cedute attività ritenute non più strategiche in Turchia (la controllata Set Group e l'attività eolica di Italgen Elektric Uretim) che hanno generato complessivamente una plusvalenza di 123,1 milioni e un positivo effetto sulla posizione finanziaria netta per 335,6 milioni.
Il 1° trimestre dell'esercizio in corso ha fatto segnare un miglioramento dei ritmi di attività nel settore delle costruzioni, in un contesto rimasto tuttavia caratterizzato da una elevata volatilità che risente ancora del difficile contesto congiunturale, mentre le condizioni climatiche nell'area europea e nord americana hanno registrato una situazione migliore rispetto al primo trimestre del 2010. Nei paesi emergenti del Gruppo la crescita dell'attività è proseguita a ritmi brillanti, particolarmente nei paesi asiatici, mentre è stata osservata una battuta d'arresto in Egitto a seguito delle recenti tensioni.
Nei tre settori di attività i volumi di vendita del Gruppo hanno segnato una buona crescita sia a perimetro omogeneo che a perimetro storico, dove il marcato progresso dei settori calcestruzzo e inerti è stato determinato dal reintegro nel perimetro di consolidamento delle attività di Calcestruzzi S.p.A. a far data dal 1 gennaio 2011. Nel settore cemento e clinker (12,4 milioni di tonnellate) l'incremento è stato del 4,6% rispetto allo stesso periodo 2010, con un positivo contributo da parte dei Paesi maturi e dell'Asia. Le vendite di inerti sono state pari a 9,3 milioni di tonnellate (+4,1% a perimetro omogeneo, +14,1 a perimetro storico) grazie soprattutto all'andamento favorevole in Francia/Belgio e Nord America. Il settore del calcestruzzo ha registrato un incremento dell'8,6% (+65,5% a perimetro storico) a 3,5 milioni di metri cubi grazie alla crescita di Francia/Belgio e dei Paesi emergenti, ad eccezione dell'Egitto.
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